Attraversata dall'antico tracciato della via Flaminia, era abitata già in epoca romana, come attesta il ritrovamento di resti di una villa suburbana e di due cisterne. Il borgo medievale, la cui importanza fu determinata dalle felice posizione rispetto alla rete viaria antica, fu devastato dai saraceni nell'anno 882 e, dal secolo XI al XV, fu alternativamente sotto il controllo di Narni e della Chiesa. L'arrivo del cardinale Albornoz lo affrancò dall'influenza di Narni e lo legò alle sorti di Perugia. Divenuto feudo degli Orsini nel 1537, fu da questi elevato a sede di ducato nel 1590 e nel 1718 al rango di città da Pio VI. Il toponimo riflette il culto del Patrono San Gemini. Della villa suburbana romana sopravvivono alcuni ambienti con pavimentazione a mosaico geometrico di pregevole fattura e resti di intonaci dipinti. Al periodo medievale e rinascimentale risalgono invece: la chiesa di San Francesco (XV secolo), con bel portale gotico, interno a una navata e abside poligonale; la chiesa di San Giovanni, con un pregevole portale romanico i cui stipiti poggiano su due leoni di pietra; la chiesa di San Nicolò, a tre navate divise da colonne e pilastri. Pittoresco esempio di architettura civile è il palazzo del Capitano del Popolo, con una torre mozza e una scala esterna protetta da un'arcata.