Di origine medievale, menzionata nel catasto del 1292, dovette seguire le vicende storiche di Orvieto. La maggior parte delle notizie antecedenti al 1810, tuttavia, sono andate perdute in seguito all'assalto delle truppe napoleoniche, che distrussero gli archivi ecclesiastici e comunali; fra i pochi documenti superstiti figura lo "Statuto del castello di Fabro" del 1548, redatto dal feudatario Filippo Pepoli, signore anche di Città della Pieve. Gli attuali confini comunali vennero definiti nel 1938, quando ci fu uno scambio di territori tra Fabro e Allerona. Il toponimo, per cui si è ipotizzato un riferimento al nome di mestiere, più verosimilmente deriva dal personale latino FABER. Il capoluogo comunale conserva tracce delle antiche mura e un bastione di forma rotonda, mentre in località Carnaiola sopravvive un castello medievale ulteriormente fortificato nei secoli XVI e XVII ad opera delle nobili famiglie dei Filippeschi e dei Marsciano. Tra le chiese spicca la parrocchiale, di stile neoclassico.